CREDO

 

nell'Arte per un istinto così come credo nei valori umani, anche se l'irruente civiltà del consumo sta lentamente sviando l'uomo verso false concezioni estetiche e morali.

   Dipingo per una necessità interiore. Ogni motivo, ogni cosa che possano essere tradotti in pittura mi esaltano e mi emozionano. La loro trasposizione in disegno o pittura, si tramuta in beneficio fisico e spirituale.

   Lavoro per me stesso, né pretendo che altri se ne accorgano. Ogni vocazione vuole le sue rinunce. L'isolamento e la solitudine non sono tra le più dure se si tien conto che, per un artista, la creazione è un bisogno e un dovere.

 

  Rodolfo Soldati al cavalletto                                                                                                                                                                                                                                                           Rodolfo Soldati

 

 

La prima qualità della pittura di Rodolfo Soldati consiste nella sua immediatezza comunicativa, leggibile anche come "semplicità" e fondata sulla forza del colore, un colore puro nelle sue accensioni, luminoso, fluente dal gesto senza pentimenti della pennellata. Un colore che è l'essenza stessa dell'arte di Soldati, interamente tesa a fermare la pienezza dell'emozione di una visione partecipata con i sensi e con il sentimento. 

 

da "Riguardare a Soldati", Maria Will, 2007.

Autoritratto al caminetto, 1965, olio su tela, 70 x 80 cm
Autoritratto al caminetto, 1965, olio su tela, 70 x 80 cm

Il dipinto "Autoritratto al caminetto" cade ad'un altezza d'anni in cui verosimilmente l'artista sta vivendo uno dei culmini del suo vigore creativo: cinquantenne, ha all'attivo una serie di presentazioni al pubblico, dopo la prima personale del 1955, che gli hanno valso sicure gratificazioni. Lo sforzo introspettivo che si avverte in quell'autoritratto e che si concentra negli occhi puntati fissi e nel viso affilato, smangiato quasi dalla luce, parla di un'inquietudine interiore, che le 'selvagge' lingue di colore antinaturalistico guizzanti nel campo del quadro assecondano, al punto che la domestica stanza da lavoro non è più spazio reale ma luogo psicologico.

 

(M. Will, 2007)

 

 

 

 













 

 

 

 

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Sergio Soldati 

+4191 683 53 70

 

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